Lanzi Artigianato

Dove finisce la macchina, comincia la mano. Dove finisce la mano, resta il segno.

Non ho imparato il mestiere in una scuola.

L’ho raccolto per strada, sotto cieli lontani, tra mercati impolverati e botteghe nascoste.

Nei Caraibi, il sole batteva forte e il cuoio parlava una lingua antica: fatta di silenzi, di sguardi, di gesti tramandati.

Lì ho imparato l’essenza: il rispetto per la materia, la pazienza, la bellezza del tempo lento.

Non uso macchinari.

Solo lame, ago, filo e dita.

Tutto quello che serve, tutto quello che basta.

Taglio, cucio, rifinisco con attenzione chirurgica e cuore aperto.

Ogni pezzo ha un suo respiro, un suo peso, un suo spirito.

Non faccio copie, creo storie.

E ogni storia inizia dove il cuoio si lascia domare — non con la forza, ma con ascolto.

Oggi, in Italia, ho affinato quei gesti antichi.

Li ho resi più precisi, più miei.

Ho unito il fuoco del viaggio alla disciplina della bottega,

l’istinto alla tecnica,

l’eredità alla visione.

LANZI è il mio cognome.

Ma anche la mia firma, il mio modo di stare al mondo.

Ogni oggetto che nasce tra le mie mani porta dentro il tempo, la sabbia, il sudore,

e la bellezza imperfetta di ciò che è vero.