
Fontana del Grillo - Azienda agricola di Maio Gabriele
Italia
Calabria
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AZIENDA AGRICOLA FONTANA DEL GRILLO
Da 4 generazioni coltiva con esperienza e passione i propri oliveti nel cuore della Locride, terra di antichissima tradizione olivicola.
L'Azienda Agricola Fontana del Grillo è situata in Calabria, nel cuore della Locride, nei Comuni di Antonimina e Cimina, area d'eccellenza per la produzione di olio extravergine di oliva, rientrante nel progetto della ""Città dell'Olio"".
Antonimina è un piccolo paese che sorge a 327 metri sul livello del mare, che oggi conta circa 1200 abitanti. L'origine del complesso urbano risale al 1400, quando alcuni pastori, attratti dai pascoli lussureggianti, si stanziarono nel luogo denominato ""terrata"", che ancora oggi è il centro del nucleo storico. Fu un possedimento della vicina Gerace, che dal comprensorio era la città più importante nel periodo di nascita di Antonimina.
Ad essa per molto tempo fu legata tanto che nel 1609, quando il Re di Spagna Filippo III – padrone del Regno di Sicilia e Napoli – donò la città di Gerace alla famiglia Grimaldi di Genova con il titolo di Principi, che la detennero di generazione in generazione fino al 1738. L'ultimo erede la cedette ai Serra fino all'avvento Repubblicano. Antonimina ne seguì le sorti e divenne ""il Mulino"" dei possedimenti, grazie alle caratteristiche dei suoi territori votati alla coltivazione dei cereali. Difatti, ancora oggi, nella vallata di Antonimina e della vicina Cimina (anch'essa possedimento di Gerace) si coltiva un particolare cultivar di grano denominato ""maiorca"", adatto alla panificazione e alla creazione di pasta fresca.
La vallata di Antonimina sorge tra due costoni montuosi con altezze non superiori a 900 metri: a destra il Monte TrePizzi, con la sua sommità di circa 700 metri sul livello del mare (ricadente nel Comune di Cimina), dove al di sotto ricadono la maggior parte dei terreni aziendali. Il nome è dato dalla sua particolare conformazione a tre punte rocciose.
Tale monte era molto probabilmente un vulcano spento, tanto che si pensa che le acque termali denominate ""acque sante locresi"", che sgorgano nella località Bagni di Antonimina, provengano direttamente da tale monte.
L'acqua termale fuoriesce in maniera spontanea alla temperatura di 36 gradi centigradi, acque clorurate-solfato-alcaline con tracce di iodio, isotoniche e lievemente ipotoniche, indicate per la cura delle patologie respiratorie, per la cura delle dermatiti ed in particolare giovano per la cura dell'infertilità femminile.
A sinistra della vallata di Antonimina troviamo lo splendido borgo medievale di Gerace, la città delle 100 chiese, uno dei più affascinanti e meglio conservati della Calabria.
Sulla costa, i resti dell'antica Locri-Epizefyri, una delle più importanti colonie magnogreche, che per secoli ha dominato i territori circostanti rendendoli culla della civiltà antica. Dalla Polis partivano due sentieri che dallo Ionio raggiungevano le città del versante tirrenico, e precisamente Medma e Tauros (oggi Rosarno e Gioia Tauro) e l'altro Hipponion (Vibo Valentia), sbocchi strategici soprattutto per il controllo dei territori vicini ma anche e soprattutto per i commerci. Uno di questi sentieri costeggia i terreni aziendali, anche se purtroppo oggi non riveste più lo splendore del tempo. Negli ultimi anni, alcuni giovani antoniminesi hanno costituito un'associazione, ""Boschetto Fiorito"", attraverso la quale cercano di riportare alla ribalta, tramite entusiasmanti esperienze di trekking, questo e molti altri importanti punti di interesse del borgo.
Dietro le spalle si erge l'altopiano dello Zomaro, montagna dei sette popoli, crocevia di uomini che hanno attraversato il passo fin dall'antichità.
Il paesino è abbarbicato su un costone roccioso, che dalla dorsale aspromontana taglia in due l'ultimo lembo dello stivale da nord a sud per poi scendere verso il mare. Il centro abitato è circondato da due fiumare (Colla e Principessa), che ai piedi del paese si congiungono e creano un unico alveo, il quale, dopo un percorso di 10 km, si getta nel mare Ionio.
Alcuni terreni aziendali ricadono nella zona di tutela del Parco d'Aspromonte, altri ricadono nella zona di tutela SIC (siti di importanza comunitaria), zona tutelata dalla Commissione Europea, dal Ministero dell'Ambiente e dal Ministero della Transizione Ecologica.
Il Parco Nazionale dell'Aspromonte, costituito per legge nel 1989, conta 37 Comuni appartenenti sia all'area ionica che all'area tirrenica; tra questi anche Antonimina e Cimina.
Il Parco, da aprile 2021, è stato dichiarato Geoparco Unesco per la tutela del particolare patrimonio geologico del Mediterraneo centrale; il massiccio dell'Aspromonte (dal greco ""aspros"", che significa bianco lucente) infatti appare diverso per caratteristiche geologiche rispetto alla restante parte dell'Appennino.
È in questo contesto geografico che l'Azienda Agricola Fontana del Grillo si estende su oltre 30 ettari, dieci dei quali coltivati esclusivamente ad ulivi, molti dei quali secolari, che colorano e profumano il paesaggio.
L'azienda ha una storia antichissima e unisce le maestranze delle famiglie Maio e Fazzari, proprietari terrieri di Antonimina che, tra l'altro, fondarono alla fine del 1800, nello stesso Comune, due frantoi (""U Trappitu i Maiu"", dal nome del capostipite Vincenzo Maio) e ""U Trappitedu"", portato sempre avanti da Luigi, Pietro e Luigi Fazzari, dando così avvio a una importante attività di produzione di olio d'oliva. Oggi il frantoio ""Trappitedu"" è stato ceduto all'associazione culturale ENOSIS, comitato feste Antonimina, e diventerà sede di un importante museo dell'olio.
Nel 2021, per volontà del sig. Gabriele Maio, grazie all'aiuto dei fratelli Gianluca e Francesco e della di lui moglie Sara Fazzari, l'azienda rinacque sotto il nome di ""Fontana del Grillo"", recuperando e rilanciando la rinomata produzione olearia, ricollegandosi ad antiche tecniche di coltivazione, salvaguardando gli impianti storici ed intensificando la produzione tra le cultivar autoctone: La Grossa di Gerace o Geracese, la Ottobratica, la Sinipolese, ed inserendo anche una nuova cultivar, la Nocellara.
Il tutto reso possibile anche grazie a un continuo lavoro durante gli anni 2000 da parte dei fratelli di Gabriele Maio, Gianluca e Francesco, che hanno provveduto a mantenere e curare i fondi e le coltivazioni, mettendo a dimora nuove piante di ulivo in alcuni terreni.
Sin da subito, l'azienda ha adottato un regime biologico, rifiutando l'utilizzo nel suolo di prodotti come pesticidi, fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici, e da ormai più di trent'anni produce olio extravergine di oliva tramite le nuove tecniche di estrazione a freddo, mediante impianti di produzione a ciclo continuo.
Questo da quando il nonno di Gabriele, di ritorno da un viaggio nelle Marche dove ha avuto modo di visitare l'azienda Pieralisi, leader mondiale nella produzione di impianti per l'estrazione dell'olio di oliva, ha intuito che non era più conveniente produrre con i vecchi metodi, poiché la molitura a pietra non risultava più adeguata ai nuovi standard qualitativi. Difatti, la pasta di olive veniva spalmata su dei cerchi di tessuto, alternati a dischi di acciaio, che venivano passati da torchi a vite. L'emulsione che veniva fuori era versata nell'acqua calda e, con tale metodo, la differenza di temperatura e consistenza avveniva la separazione dell'olio.
I macchinari moderni, invece, permettono di far entrare le olive nella macchina e, tramite un ciclo continuo e chiuso, permettono la fuoriuscita dell'olio senza che la pasta possa venire a contatto con agenti esterni. Oggi le tecniche si sono sempre più evolute, e dal momento della raccolta, le olive entro 24 ore vengono conferite in frantoio per la molitura. Il prodotto finito è subito immesso in cisterne di acciaio per la conservazione.
L'azienda attualmente ha in progetto l'installazione di un nuovo impianto di molitura aziendale che soddisfi sempre di più gli standard e le esigenze qualitative moderne.
Cultivar
La Geracese è la padrona del nostro territorio, ha una resa del 20% circa di olio, ma può essere utilizzata anche come oliva da mensa, considerata la sua dolcezza. È una pianta rustica che resiste molto bene alla siccità e ai venti salmastri, tanto che è coltivata fino a pochi metri dal mare. Si raccoglie tra ottobre e novembre. L'olio ha un colore giallo con gusto intenso e fruttato, dai sentori di erba di campo, aromaticità semplice, molto adatto per piatti delicati.
L'Ottobratica ha un olio di colore verde intenso, gusto marcato e ricco di polifenoli, sentori di erba appena falciata, resa del 16% circa. Maturazione ottobre-novembre.
La Sinopolese ha un olio di colore giallo, gusto e profumo delicato, consistenza molto fine. Maturazione novembre-dicembre.
La Nocellara ha delle caratteristiche simili alla Geracese, con una resa in termini di olio più bassa, ed è usata particolarmente come oliva da mensa.
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Categoria Merceologica
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