ANAXUM

Benessere e peccati di gola. Dai semi di zucca alimenti dietetici e prelibatezze varie. Dove? A Torsa, laggiù nella Bassa. Anaxum é l'antico nome del fiume Stella, fiume bello come pochi altri, e il Torsa é uno dei suoi affluenti. Torsa é anche un centro abitato. Nell'azienda agricola ""Semiverdi"" (green seeds, per capirci) di Torsa nascono i prodotti, invero particolari e originali, della linea denominata Anaxum. Fin qui tanta confusione, ma non é ancora finita. Tra i prodotti sopra citati vi sono evidentemente dei semi verdi. Pianura friulana: ti aspetti il giallo del mais, il beige più o meno foncà© della soia; forse il nero del girasole e dio non voglia che qualcuno si aspetti i semi del Prosecco. Chi offre di più? Ve lo dico io. Si tratta di semi di zucca, ma sì, quel frutto di una pianta erbacea dal portamento prostrato e madracheggiante che i friulani chiamano cozza. Il verde é piuttosto un grigioverde carico, facciamo come la divisa dei soldati italiani durante la prima guerra mondiale. Anticipo daurman che solo i semi delle zucche coltivate in Europa hanno quel colore Pantone 560 C o 567 C; diffidate degli altri colori segnalatori di cozze extracomunitarie o, come si legge su certe confezioni, ""non UE"". Queste e tante altre cose ho imparato dai giovani coniugi (Stefania De Giusti e Giuliano Fanton) con due bellissimi bambini, che producono semi verdi a Torsa. Ma sì, so che vi sembra strano, ma sono proprio semi di zucca o, se siete friulani, di coce. Che cosa se ne fanno? Li vendono previa essiccazione a 40 °C. Visto che coltivano zucche su ettari e ettari non possono mangiarseli tutti. Son settecento chili di semi per ettaro! Vueli di coce E ci fanno anche l'olio. Immagino che siate attaccatissimi all'olio di oliva così mediterraneo e così salutare. Sappiate che l'olio di zucca, come salutista, non teme confronti. Un elisir più che un condimento. Comunque gratificante se ne fate una fettunta col pane casereccio. Tempo addietro mi ero avvicinato a questo prodotto raro, seppur reperibile nella GDO, ma fu delusione e amarezza parendomi fatto con poca zucca e tanto di altro. A Torsa si va sul sicuro. Da dove sono insorte queste balzane idee di non fare mais, soia e Prosecco? Dall'Austria vicina dove l'olio di zucca appartiene a una consolidata tradizione agroindustriale della Stiria, la regione che ha dato il nome al ballo detto Stà iare e che ha per capoluogo Graz. L'olio Anaxum lo trovate in due tipologie: spremuto a freddo e spremuto a caldo (senza solventi!). La spremitura a caldo ha, evidentemente, una resa superiore, mentre quella a freddo mantiene pressochà© inalterati tutti i principi attivi, cioé tutte le sostanze benefiche contenute nella picje (é il nome locale del seme in oggetto). Memento homo che, se un olio di zucca costa meno di quarantotto euri al litro, non é olio di zucca. Dragà©es Lo slogan o, se volete, il claim di Anaxum é ""Benessere e peccati di gola dai semi di zucca"". Ora, assodato che i peccati di gola, se a dosi congrue ma non eccessive, danno benessere vediamo che cosa offre ancora la nostra famiglia di agricoltori anomali nel paesaggio friulano: le dragà©es! Perbacco, e sono ottime, tali da indurti nella tentazione di superare il modico uso personale. Dragà©e é un bel francesismo (dal latino tragemata 'squisitezza') documentato dal Duecento col significato di bonbon. Perಠle dragà©es sono ben più dei bonbons friulani; nella linea Anaxum vi sono tre tipologie tutte coi semi della cucurbitacea di cui non vi ripeto il nome: ricoperti di cioccolato fondente, oppure di cioccolato al latte, oppure di cacao. Bocje ce ustu! Il torrone, sempre fatto con questi semi, puಠreggere la pariglia alle sopra nominate tre prelibatezze. Vi é, poi, un ""pralinato"" che puಠessere una buona, ottima in verità , alternativa alle noccioline da luna park. Sì, perಠa me, che volete che vi dica, le dragà©es mi ricordano Brigitte Bardot. Onirismo giovanile. Pasta e tanto altro Semi di zucca 30%. La pasta, che credevate? Il resto, va da sà©, é grano duro di elevata qualità . Chiaro che col 30% di un seme straricco di proteina e di olio non puoi farti una pastasciutta da 250 grammi. Vedrai che i 60 grammi consigliati dai dietologi stavolta bastano. Ottima con un filo d'olio soltanto. Aglio, olio e peperoncino é stato un esperimento sorprendente e ricordate che comunque tiene bene aderente il sugo. I più dieteticamente disinteressati, ma sensorialmente curiosi, la provino col ragù. Io non so farlo, tutto lì. Avendo la casa piena di vocabolari posso solo dirvi che ragù é parola francese (ragoà»t) con l'originario senso di ""cibo gradevole"". Tuttavia non mi ricorda Brigitte Bardot. Il ""pannello"" é tutto quello che resta del seme una volta estratto l'olio. Non si puಠmica buttare, nà© dare alle galline (anche se in Austria l'ho visto fare e le pennute facevano uova dietetiche). Stefania e Giuliano ne ricavano una farina che, visto l'alto contenuto in olio (comunque superdietetico), va trattata con cura onde prevenire irrancidimenti. Il congelatore si presta all'uopo. Tale farina si puಠusare come tutte le altre, ad esempio per fare un pane diverso dai soliti e sicuramente con qualche punto nutrizionale in più (i due coniugi stanno seriamente pensando di ricavarci un prodotto commerciale e sperimentano con panificatori locali). E' allo studio anche una ""barretta"" energetica con il non trascurabile corollario di un 60-70% di proteine. Inadatta per i fanatici del divano, ma gli sportivi ringrazieranno. Nei progetti vi sono pure i biscotti (non vediamo l'ora) e abbiamo sentito parlare con entusiasmo, che definiremmo ardimento, di un ""formaggio"" fatto con olio e semi di zucca. Meno ardito e forse di più facile approccio per il pubblico il gelato alla zucca che, non avevo dubbi, ricorda quello al pistacchio. Sì, tra le ipotesi ci sarebbe anche il latte di semi di zucca, ma tale bevanda, conclusosi il mio svezzamento numerosi decenni or sono, non ha più bella immagine ai miei occhi. Quindi lascio ad altri la sentenza. E non mi ricorda neppure Brigitte Bardot.